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Il Ministro Orlando: “Penso ad un allargamento delle materie obbligatoriamente destinate alla mediazione”

“Penso ad un ulteriore allargamento delle materie obbligatoriamente destinate alla mediazione. Ed ancora al potere già oggi attribuito al giudice di imporre le parti del giudizio e di attivare il procedimento dove ne veda i presupposti. In quest’ottica di elevato interesse, ho voluto istituire una commissione di studi presso il Ministero con la finalità di segnalare proposte dirette alla armonizzazione e razionalizzazione del quadro normativo vigente.” Ad affermarlo il Ministro della Giustizia Andrea Orlando al Consiglio Nazionale Forense lo scorso 27 Maggio.

Un’apertura positiva, dettata dall’importanza ed efficienza della mediazione.

“Di fronte ad un pesante fardello rappresentato dall’arretrato civile – ha detto ancora il Ministro Orlando – questo Governo ha ritenuto sin dall’inizio di intervenire sul fronte della domanda di giustizia favorendo strumenti di risoluzione alternativi alla giurisdizione. Strumenti, questi, in parte già previsti nel nostro ordinamento, ma che potevano e debbono ancora essere rafforzati”.

E aggiunge: “Non solo in ragione del fatto che grazie ad essi sono stesse parti ad autodefinire il proprio assetto di interessi. Ma anche nella considerazione di procedere ad una regolamentazione del procedimento attraverso cui le parti possono pervenire alla definizione della controversia soprattutto all’efficacia da attribuirsi all’accordo raggiunto.

È stato rafforzato il procedimento di media-conciliazione già introdotto negli anni precedenti e reso obbligatorio per determinate materie più suscettibili di procedimento negoziale. Si e regolata la negoziazione assistita, introducendo in modo generalizzato una procedura amministrata e regolamentata. Essa è stata estesa anche alla materia matrimoniale, consentendo in alcuni casi specifici la separazione e il divorzio consensuale davanti al sindaco senza l’obbligo dell’avvocato e con un costo molto basso”.

Oggi, dati statistici relativi all’anno 2015 danno una prima significativa misura di quanto fatto. Per quanto riguarda il procedimento di mediazione, infatti, si evince che, se da un lato solo il 44,9 per cento della parte invitata compare, d’altro lato, ove la stessa compare, l’esito positivo delle mediazioni è del 43,5%. Il che vuoi dire, semplicemente, che se le parti intendono effettivamente procedere oltre il primo incontro, vi è un’alta percentuale di possibilità che le stessi trovino un accordo.